LOW INFLAMMATION ROUTINE
L'infiammazione è una risposta fisiologica dell'organismo a stimoli dannosi, come agenti patogeni (batteri, virus, funghi), lesioni, sostanze irritanti, infezioni, o anche reazioni di cellule danneggiate, reazioni a stress, di diversa natura. Questo processo è caratterizzato da una serie di eventi che coinvolgono i vasi sanguigni, le cellule del sistema immunitario e le sostanze chimiche che mediano la reazione, di conseguenza gli ormoni, la comunicazione cellulare, il sistema tutto in sostanza.
Come risposta difensiva, l’infiammazione ha l'obiettivo di eliminare l'agente nocivo e riparare i tessuti, si può manifestare con dolore, arrossamento, gonfiore e calore… ma llo stesso tempo anche invisibile e silenziosa. Può essere acuta, cronica, locale o diffusa e ha cause come infezioni, traumi, agenti chimici o fisici; ma anche da reazioni autoimmuni, ovvero quando il sistema immunitario attacca erroneamente i propri tessuti; da stati patologici, come malattie croniche (diabete, obesità, o malattie infiammatorie croniche intestinali).. Più comunemente si assiste all’assunzione di antinfiammatori che indubbiamente forniscono un pronto contributo al sintomo, spesso però non risolvono “la causa”.
L’infiammazione, che ricordiamo essere un meccanismo di difesa INDISPENSABILE per la salute, diventando al contrario un meccanismo dannoso se prolungata e cronicizzato, porta ad una cascata di
reazioni chimiche inimmaginabili che coinvolgono il sistema immunitario in profondità, così come l’asse di tutto il sistema nervoso, deputato a diffondere i messaggi e, quindi, trasferire ad ogni
cellula uno stimolo “sano” o “infiammato” …fino ad alterare e compromettere la funzionalità della macchina.
Ciò
che conta quindi è sempre prevenire, ovvero anticipare ed evitare situazioni di infiammazione tramite atteggiamenti attenti e preventivi.
I sintomi che possono portarci all’allerta sono dolore, confusione mentale, affaticamento, insonnia, difficoltà digestive e intestinali (malfunzioni di tutto l’apparato gastroenterico),
alternazioni umorali, alterazioni epidermiche e mucosali (candida, cistite…), fino a disfunzioni organiche importanti, tumori.
L’infiammazione è la base di tutte le malattie.
Prevenzione primaria significa in questo caso introdurre una routine quotidiana che ci porti ad uno stile di vita più sano possibile.
La dieta equilibrata svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell'infiammazione nel corpo. È importante sapere che alcuni alimenti possono contribuire particolarmente alla sua diminuzione, tra gli antinfiammatori più importanti ricordiamo: Omega 3 (pesce azzurro, semi di lino e noci), alimenti antinfiammatori come verdure a foglia verde e frutta fresca, broccoli e peperoni ricchi di vitamina C ed elettroliti (sali minerali utili nel tamponare l’acidità dei tessuti, a conseguenza di errata alimentazione e stili di vita volti all’infiammazione), citiamo anche frutti di bosco, ricchi di quercetina (un flavonoide, un composto naturale di origine vegetale, con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie), bromelina (il principio attivo del gambo dell’ananas che oltre a contrastare l’infiammazione ne scongiura anche gli stati edematosi), cereali integrali per l’apporto di fibre e vitamine B, legumi, fonti proteiche magre. Questi alimenti forniscono nutrienti essenziali che possono aiutare a modulare e ridurre l'infiammazione. Spezie come la curcuma e lo zenzero, insieme al tè verde, sono noti per le loro proprietà antiinfiammatorie.
E’ consigliato in sostanza, come tra quelli citati, consumare maggiormente quegli alimenti con ORAC elevato (Oxygen Radicals Absorbance Capacity, ovvero della capacità di assorbimento dei radicali dell'ossigeno, principale causa di ossidazione-infiammazione). Importante anche valutare il PRAL (Potential Renal Acid Load, ovvero potenziale di carico acido renale, un metodo scientificamente validato, frequentemente utilizzato per calcolare il bilancio chimico delle molecole acidificanti e alcalinizzanti di un alimento o di un integratore). In pratica: i prodotti con PRAL negativo (PRAL - ) risultano potenzialmente alcalinizzanti (es. ortaggi e frutti, mandorle..), mentre gli alimenti con PRAL positivo (PRAL +) possiedono un effetto acidificante (es. la carne, i derivati del latte…) se i tessuti si acidificano sono portati più facilmente all’infiammazione. Tabelle di ORAC e PRAL sono reperibili facilmente per verificare gli alimenti che assumiamo.
Alcuni atteggiamenti alimentari possono quindi aggravare l'infiammazione: è consigliato evitare alimenti lavorati e troppo raffinati, zuccheri aggiunti, prodotti derivati dalla lavorazione e
trasformazione di carni rosse come insaccati, hamburger, salsicce, interiora, ma anche burro e formaggi grassi; i grassi trans artificiali sono spesso presenti in cibi processati, come snack,
patatine fritte, brioches e alimenti da fast-food, si sottovaluta che una alimentazione basata su questi introiti porti ad un potente e profondo stato di infiammazione in grado addirittura di
lesionare le cellule fino a indurre mutazioni al DNA, una volta avvenuto ciò la salute è messa in grave e serio pericolo.
Anche l'esercizio fisico regolare ha proprietà antinfiammatorie naturali. Aiuta nella gestione del peso e promuove la produzione di sostanze chimiche antiinfiammatorie nel corpo. La salute passa da almeno 150 minuti di attività aerobica alla settimana e include esercizi di rafforzamento muscolare almeno due volte a settimana.
Anche il sonno adeguato e di qualità è essenziale per contrastare l'infiammazione: la privazione del sonno può stimolare la risposta infiammatoria dell'organismo, solitamente è raccomandabile dormire tra le sette e le nove ore per notte.
Pensiamo poi, oltre alla salute fisica, alla salute mentale che a circuito alimenta l’infiammazione e ne è fortemente influenzata: lo stress cronico causa infiammazione, pratiche come la meditazione, lo yoga e le tecniche di respirazione possono essere utili per ridurre lo stress e l'infiammazione. Sempre più numerosi testi scientifici riportano la funzionalità delle pratiche yoga in studi clinici: yoga e stress-burn-out, yoga therapy durante trattamenti oncologici, yoga per migliorare la qualità del sonno e gli stati infiammatori, attività di mindfulness per stress, malattie neurodegenerative, dipendenze, ansia e depressione, per l’immunomodulazione mentale…
Come possiamo determinare se il nostro organismo presenta uno stato infiammatorio oltre ad eventuali sintomi? I marcatori dell'infiammazione, come le citochine IL-1, IL-6 e TNF-alfa, la Proteina C Reattiva e l'hs-PCR, sono rilevabili nel sangue tramite analisi di laboratorio e, se presenti in quantità elevate, sono associati alla condizione di una fase acuta infiammatoria o un rischio cardiometabolico.
La misurazione di questi marcatori rappresenta un'indicazione delle molecole coinvolte nello stato infiammatorio, motivando così un consapevole intervento con una strategia antinfiammatoria integrata per facilitare la "risoluzione".
Promuovere una sana routine antinfiammatoria prevede saper cogliere, e correggere ove possibile, tutti quegli aspetti che portano l’inconsapevole abitudine di pensieri, atteggiamenti, alimentazione, etc… a trasformarsi in cellule, tessuti, organi… materia infiammata.
Dott.ssa Francesca Perego Saraswati
Laurea in Scienze dell'alimentazione e gastronomia. Magistrale Nutrizione e Nutraceutica, Naturopatia e discipline olistiche.

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