Il Residenziale 2018 descritto dalle parole di alcuni partecipanti:

Il ritiro spirituale è stato per me un’esperienza nuova. Ero nuovo a questo tipo di “vacanza”. Subito non avevo idea di come potesse svolgersi, così dopo qualche informazione generica ho deciso di provare. Devo ammettere che è stato davvero profondo e utile. La settimana era all’insegna della purificazione e quindi di conseguenza del rilassamento. Per me è servita davvero molto. Si partiva già dal mattino con pratica di respirazione particolari che aiutano il corpo ad espellere tossine, quindi da subito un’azione di rigenerazione cellulare e anche di carica per poi affrontare la giornata, per poi passare alle passeggiate ed alle asana del tardo mattino. Ho trovato molto bella anche la sessione pomeridiana con posizioni molto più cariche, che però, sarà per il luogo, sarà per l’energia di tutti noi, sono state davvero efficaci e nonostante gli sforzi davvero molto piacevoli. A proposito del posto, posso solo dire Magnifico! Immerso nella natura, lontano dalla civiltà, dopo la consuetudine della vita nel caos è stato un toccasana per la mente. Riabituarsi al silenzio assoluto all’inizio è addirittura strano, non si è molto abituati. Infatti solo dopo qualche giorno che si entra in sintonia con l’ambiente, si riesce a percepirne effettivamente la tranquillità. Ed è incredibile quanta attenzione si sviluppa alle cose, alle situazioni… difatti quando ho fatto il ritorno alla realtà ho percepito come effettivamente sia ricca di caos inutile, e davvero molto.

Nella settimana, a dare un senso a parecchie cose, situazioni e soprattutto ad arricchire la mente con riflessioni su argomenti della vita umana è stata la partecipazione del maestro. Lui, con la sua capacità è riuscito a trasmettermi molto, con la semplicità di poche parole, ma quelle giuste, ha colto nel segno. Il vero Yoga infatti non si riduce solo alla pratica fisica del tappetino, bensì dietro c’è tutto un altro mondo, molto più ampio e ricco. Le posizioni asana sono solamente un modo per sviluppare invece un’enorme sensibilità del corpo, della mente e delle cose che ci circondano. Peccato che da soli è difficile percepirlo e accorgersene. Il maestro in questo caso è stato il vero punto di riferimento, capace di fare scattare la scintilla.

Concludendo, non posso altro che dire che è stata un’esperienza unica, ricca di valore a livello spirituale. Ho imparato molto, anche a cogliere la bellezza delle piccole cose. Mi sento meglio, più rilassato e soprattutto con una visione più ampia delle situazioni, che cercando di portare gli insegnamenti appresi alla vita di tutti i giorni, non può che essermi d’aiuto.

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Hari Om.

Incisa nel mio cuore la settimana al residenziale. Ringrazio il giovedì, il giorno del Guru, il giorno del cambiamento, il fuoco che quel giorno è stato il SILENZIO.

La dedizione, la cura, lo stupore, l'amore con il quale ognuno di noi sperimentava la giornata a bocca chiusa, solo con se stesso, unico compagno: il rumore interno. Divertente: non dovevamo preoccuparci delle ore che passavano, di dover fare qualcosa per forza, non ci ponevamo alcun limite. Sembravamo piccole luci che si aggiravano in casa, in sala yoga, tra i sentieri... Nessuno spreco di energia!

A metà pomeriggio ecco succedere la mia magia : Pranidhana si avvicina, stavo leggendo un libro (difficile concentrarsi totalmente nella lettura con i pensieri che viaggiavano come un treno in corsa), mi fa cenno di avvicinarmi e mi passa una grossa pietra. Pesantezza tra le mie mani, pesantezza sul cuore. Subito riconosco quella pietra come l'insieme delle mie paure, delle mie preoccupazioni, delle frivolezze della vita quotidiana. Pranidhana ritorna verso di me con un Lingam : bellissimo, bianco, puro, luminoso, essenziale. Devo seguirlo. Cammino sul sentiero dietro di lui, il mio Maestro. Arriviamo davanti a un piccolo altare, appoggio la pietra al centro e lui ci posiziona sopra il Lingam : con cura sceglie la posizione, lo accarezza e lo sistema in direzione del paesaggio aperto, verso il sole al tramonto. Mi sorride e se ne va. Ci siamo solo io, il Lingam e le lacrime di liberazione. Immobile. Immensa unicità. DIO.

Con Yoga ogni giorno è un RITUALE di Bellezza, Creazione, Amore e Gratitudine.

Om Namah Shivaya

Nirvikara

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Stare accanto ad un Maestro ti restituisce prima di tutto l'Amore e la Fiducia in Te stesso, quale Essere prezioso, da rispettare e onorare. Un Maestro ti dona spunti di riflessione che aiutano a comprendere quell'"Io Sono Quello", che ti libera dal giudizio altrui e ti Ama in quanto Essere Unico. La pratica e la recita dei Veda calmano la mente e ti permettono di Stare lì, a più stretto contatto con la tua vera Natura. Siamo abituati ad andare ovunque, ma raramente ci fermiamo nella Pace di ciò che Siamo. Recitando e ascoltando i Veda ho sentito di potermi liberare dai tanti pesi emotivi e mentali e ho seguito quei suoni fino a comprendere la loro Potenza e antichità. Spesso le parole che ci servono per socializzare finiscono per ferire noi e gli altri. I sacri suoni invece permettono di comunicare nel profondo in un solo unico linguaggio che apre i Cuori. Anche il Silenzio è stato utile per sentire la mia individualità come parte di una Unità. Il realizzarsi della forza e dell'armonia del gruppo accanto ad un Maestro che guida in tutto questo non è da costruire, accade naturalmente.

Madhuram

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Erano le sette quando abbiamo sterzato a destra seguendo l’indicazione “Oasi dei Ghirardi”. Tutti incantati da quella timida stradina avvolta nel verde. Se chiudo gli occhi sono li. Un porticato, un tavolo apparecchiato con amore: dieci posti ognun con la sua tovaglietta ed un fiore.

Pace. Silenzio.

A parlar altavoce sembra di inquinare l’aria. Il ritmo lento della natura permea ogni cosa.

Pace. Silenzio. Om namah Shiva.

Shiva che sei in tutto e in ogni cosa: grazie.

Ricordi nitidi si affollano nella testa. Emozioni ancora più forti mi rapiscono.

Non ci sono parole.

 

Ho amato ogni cosa, ogni secondo anche quando i muscoli dolevano in

Adho Mukha Svanasana. Ho amato ogni pratica. Mantra. Bajian. Silenzio.

Ho amato cucinare. Ho amato cucinare con Sai baba- Lì, a ricordarci che un luogo pieno di amore è sempre il tempio di Dio.

Ho amato gli abbracci. Le persone. Me stessa. Il gruppo. Le passeggiate. Le letture. Il salto della palla (di fieno) e il tuffo a capofitto nell’acqua.

Ma più di ogni altra cosa ho amato lo yoga. Nella sua forma più totalizzante, autentica. Che ti fa uscire dai limiti delineati da un tappetino e stare seduta ai piedi di una quercia secolare a goderti l’infinito.

Siamo divinità..non dovremmo dimenticarcene mai. Vivere nella consapevolezza di noi stessi è portare lo Yoga in ogni nostro respiro.

Om namah Shiva.

Shanti, Shanti, Shanti.

Chiara


La Mia esperienza Yoga

Il vissuto e l'esperienza dello Yoga raccontato dagli allievi.