indian yoga asana e coscienza

Che cos'è Shiva Temple


indian shiva yoga - karma e coscienza

️TRADITIONAL INDIAN YOGA

Quando qualcuno ci chiede che tipo di Yoga proponiamo a ShivaTemple? Noi rispondiamo così:

Questo testo è stato preparato con la consulenza dei massimi esperti di Yoga e dei direttori di rinomate Istituzioni Yoga dell’India. Pubblicato da: Ministero dell’AYUSH (DELL’AYURVEDA, DELLO YOGA E NATUROPATIA, UNANI, SIDDHA E OMEOPATIA) Governo dell’India AYUSH Bhawan, B-Block, GPO Complex, INA, New Delhi.

«Lo Yoga è un dono inestimabile dell’antica tradizione indiana. Esso incarna unità di mente e corpo, pensiero e azione, equilibrio e realizzazione; armonia tra uomo e natura e un approccio olistico alla salute e al benessere.

Lo Yoga non tratta di posizioni ma della scoperta del senso di unità con noi stessi, il mondo e la Natura. Modificando il nostro stile di vita e creando consapevolezza, può aiutarci ad affrontare il cambiamento del clima. L' AGNU ha riconosciuto che lo Yoga fornisce un approccio olistico alla salute e al benessere e una più ampia divulgazione delle informazioni sui benefici della pratica dello Yoga per la salute della popolazione mondiale. Lo Yoga porta anche armonia in tutti i percorsi di vita e perciò è riconosciuto per la prevenzione di malattie, la promozione della salute e la gestione di molti disturbi correlati alla stile di vita. Questo testo si propone di dare una sintetica visione d’insieme sullo Yoga e la pratiche Yogiche per orientarsi verso una salute globale per l’individuo e la comunità.

 

shiva indian yoga - mindfulnes e hathayoga

Pratiche Yogiche per la salute e il benessere

Le pratiche dello Yoga ampiamente diffuse comprendono: Yama, Niyama, Āsana, Prānāyāma, Pratyāhara, Dhārana, Dhyāna, Samādhi, Bandha e Mudra, Shatkarmas, Mantra-japa. Gli Yama sono astinenze e gli Niyamas sono osservanze. Essi sono considerati pre-requisiti per le successive pratiche Yogiche. Āsana, in grado di portare alla stabilità di corpo e mente; “kuryat- tadasanamsthairyam”, comporta l’adozione di vari schemi corporei psico-fisici e conferisce la capacità di mantenere una posizione del corpo (una consapevolezza stabile della propria esistenza strutturale) per un lungo periodo di tempo.

Il Prānāyāma consiste nello sviluppare la consapevolezza del proprio respiro, seguita da una regolazione volontaria del respiro quale base funzionale o vitale della propria esistenza. Esso aiuta nello sviluppare la consapevolezza della propria mente e a stabilire un controllo sulla mente. Nei suoi stadi iniziali, ciò viene ottenuto sviluppando la consapevolezza del “flusso dell’inalazione e dell’esalazione” (svāsa-prasvāsa) attraverso le narici, la bocca e altre aperture corporee, i suoi percorsi interni ed esterni e i luoghi di destinazione. In seguito, questo fenomeno viene modificato attraverso una inalazione controllata e guidata (svāsa), che porta alla consapevolezza dello spazio corporeo che viene riempito (puraka), dello spazio/degli spazi che restano in una condizione di riempimento (kumbhaka) e del suo svuotamento (rechaka) durante una esalazione controllata e guidata (prasvāsa). 

Pratyāhara indica la dissociazione della propria consapavolezza (ritiro) dai sensi che mettono in collegamento con gli oggetti esterni.

Dhārana indica un campo d’attenzione ad ampia base (all’interno del corpo e della mente) che è solitamente compreso come concentrazione. 

Dhyāna (meditazione) è contemplazione (attenzione focalizzata all’interno del corpo e della mente) e Samādhi (integrazione). 

Bandha e Mudra sono pratiche associate al Prānāyāma. Essi sono considerati come le pratiche yogiche più avanzate che adottano principalmente dei gesti fisici assieme al controllo del respiro. Ciò facilita ulteriormente il controllo sulla mente e apre la strada al conseguimento degli stadi più avanzati dello Yoga.

Tuttavia la pratica di dhyāna, che conduce verso la realizzazione del sé e la trascendenza, è considerata l’essenza dello Yoga Sādhana (le pratiche dello Yoga). Śatkarma sono delle procedure disintossicanti che sono cliniche in natura e aiutano a rimuovere le tossine accumulate nel corpo.


Per ottenere il meglio dalla Pratica , ti suggeriamo queste regole

. Praticare a stomaco vuoto! Aspettare almeno 3 ore dopo il pasto. Non bere mai durante o subito dopo la pratica; aspettare almeno mezz’ora.

Svuotare l’intestino e la vescica prima della pratica. I saluti al sole, le posture in piedi e le posture invertite miglioreranno il funzionamento dell’intestino. In caso di raffreddore, influenza, indigestione è consigliato un giorno di digiuno che renderà il corpo più flessibile. 

. E’ consigliato un abbigliamento comodo, non ingombrante, preferibilmente in fibra naturale e non sintetica che aiuta la traspirazione. Il corpo deve essere libero da collane, orologi, anelli. La pratica si fa meglio a piedi nudi, ma le calze possono essere comunque indossate.

. Non sforzarti troppo nella postura o nel movimento e non contrarre i muscoli che devono essere tonici ma rilassati. Cerca di mantenete il viso rilassato e di non riversare rabbia e frustrazioni sul corpo. Lo Yoga è un’opportunità per lavorare sulle emozioni piuttosto che negarle e proiettarle verso l’esterno.

. La consapevolezza del respiro è la base per una corretta pratica degli asana. Durante la pratica si usa la respirazione Ujjayi. La qualità del respiro nella respirazione Ujjayi deve essere dolce, profonda e forte. Una profonda espirazione finirà al di sotto dell’ombelico, una profonda inspirazione espanderà la schiena, la zona lombare e il torace intorno al diaframma, riempiendo la zona del cuore.

. Drishti, lo “sguardo eletto”, ovvero il punto dove direzionare lo sguardo durante la pratica; il drishti è molto importante in una corretta pratica dello Yoga. L’attenzione e i flussi del respiro sono strettamente connessi con la direzione dello sguardo. In ogni postura e durante il movimento che intercorre tra una postura e l’altra c’è uno specifico punto dove guardare - l'insegnante te lo dirà -  lo sguardo può essere diretto verso la punta del naso, tra le sopracciglia (terzo occhio), all’ombelico, ai piedi, alla punta delle dita, in alto e di lato. Lo sguardo aiuta a trovare l’equilibrio e dopo qualche anno di pratica dona un effetto rilassante al corpo e alla mente. 

. Bandha, “chiudi e contrai". Durante la pratica si fa uso di Mula-bandha e Uddyana-bandha. Mula-bandha avviene con la contrazione dell’ano che implica così la contrazione del centro del perineo e dei genitali, ciò favorisce la rigenerazione del sistema nervoso e un aumento dell'energia pranica. Uddyana-bandha avviene con lo spostamento della zona addominale verso la spina dorsale che si produce spingendo la radice dell’ombelico verso i reni; esso evita l’abbassamento degli organi addominali e permette una piena espansione del diaframma. Mula-bandha e Uddyana-bandha sono la base nella pratica degli asana e del pranayama, anche se è richiesto del tempo prima di padroneggiarli al meglio.

. I movimenti tra le posture sono molto importanti e fanno parte della pratica in quanto complementi del sistema Shiva YogaClass; come si entra e si esce dalle posture è parte integrante della forma. Nella pratica, l’inspirazione e l’espirazione sono sempre sincronizzati ad un movimento ben preciso della sequenza. Il respiro è il cuore di questa disciplina yogica e collega un asana all’altro in un ordine ben prestabilito.

. C’è sempre una logica nell’ordine degli asana. Ogni postura o gruppo di posture ha un particolare effetto che viene bilanciato e riequilibrato da un’altra postura o gruppo di posture. Ciò è essenziale per accumulare gli effetti benefici degli asana e per proteggere il corpo durante la pratica. 

 

Nel sistema dello Shiva YogaClass,  le posture e le respirazioni, sono combinate in serie variando in difficoltà ed effetti.

. Primo gruppo di asana sono terapeutiche, lavorano sull’allineamento del corpo e i 4 fondamentali movimenti della colonna vertebrale, coinvolgendo l'attivazione delle principali ghiandole endocrine.

. Secondo gruppo di asana continuano il lavoro delle prime andando più in profondità, aprendo e purificando le Nadi, i canali di energia nei quali avviene la trasmissione degli impulsi nervosi.

. Terzo gruppo di asana agiscono ancora più in profondità aumentando stabilità, forza, equilibrio ed apertura del corpo migliorando la reattività dei sistemi muscolo-scheletrico psico-somatico.

. Alla fine della pratica il rilassamento è molto importante e va sempre fatto. E’ buona norma è coprirsi: il rilassamento riporta il corpo ad uno stato di normalità. Non rilassandosi ci si potrebbe sentire affaticati e irritabili.

. La pratica andrebbe fatta tutti i giorni, ma talvolta per arrivare a questa continuità è richiesto del tempo che varia a seconda della persona e che serve per abituare il corpo e la mente a questa disciplina. Nel caso di una pratica quotidiana a casa, durante la settimana c’è sempre un giorno di riposo e secondo la tradizione vengono rispettati i giorni di Luna Nuova e Luna Piena in cui non si pratica.

. Le donne durante il periodo mestruale non dovrebbero eseguire le posture invertite e nel caso in cui vi sia una pratica quotidiana è vivamente consigliata una pausa nei primi giorni del ciclo.